Il progetto nasce per dare risposta alle esigenze di inclusione e di partecipazione sociale dei migranti. La non conoscenza della lingua italiana è stata individuata come una delle cause principali di questa situazione. Non conoscendo la lingua italiana i migranti non riescono ad accedere ai servizi offerti dal Comune o dal SSN e i genitori non riescono a parlare con gli insegnanti a scuola. La parola JAGO in punjabi significa “SVEGLIA”, a sottolineare la necessità per le comunità migranti di prendere coscienza dei propri diritti e di dotarsi di strumenti di integrazione con il resto della comunità civica nonché di conoscenza e di affermazione della propria identità e dei propri diritti.

I 3 Gurudwara che fanno parte del progetto sono quelli di Roma Massimina, Roma Prenestina e Viterbo e ognuno di essi fa riferimento ad una comunità di circa 500 persone che frequentano in modo regolare di domenica. In particolare il Gurudwara di Roma – Massimina fa riferimento alle zone di Maccarese, Ladispoli, Cerveteri e tutta la Roma Nord e quello di Roma Prenestina, il “Gurudwara Shri Guru Nanak Darwar Roma”, è il tempio sikh più giovane del territorio romano, situato nella periferia est. Una recente ricerca definisce i “Gurdwara” come “un luogo di formazione religiosa, uno spazio di incontro e di sostegno per i membri” che “nel grande agglomerato urbano ha assunto il ruolo di ‘rifugio’ e di ‘risorsa’” (Silvia Omenetto, “La comunità punjabi sikh e i gurdwara nel Lazio: monitoraggio di una presenza in evoluzione”, in Centro Studi Idos, “Osservatorio romano sulle migrazioni. XIII rapporto”, Edizioni IDOS, 2018). Sotto la leadership di Harvinder Singh, intellettuale indiano naturalizzato, le varie competenze dei diversi partner di questo progetto sono state messe insieme per offrire alle comunità di riferimento territoriale modalità d’intervento mirate alle loro specifiche caratteristiche e ai loro effettivi bisogni.

Ogni corso prevede:

Una scuola di lingua e cultura italiana dove non sono le persone ad andare a scuola, ma è la scuola che va dove la comunità già si riunisce.

La scuola di lingua e cultura italiana ha la finalità di stimolare l’autonomia, la valorizzazione e la partecipazione attiva, con particolare riguardo alle donne, contrastando i fenomeni di esclusione e isolamento che spesso colpiscono le donne migranti. La metodologia di lavoro è disegnata intorno ai bisogni dei destinatari e mette la persona al centro del percorso di apprendimento. Predilige il coinvolgimento attivo e una didattica operativa. Il corso è finalizzato all’inclusione sociale di chi vi partecipa poiché rappresenta un ponte tra i nuovi arrivati e il contesto italiano, anche grazie all’attivazione di una rete territoriale che sostiene le persone nei loro bisogni di orientamento legale. Il corso di italiano sarà articolato in 3 moduli, per un totale di 100 ore complessive, con un incontro settimanale di 3h. Sarà tenuto da un’insegnante di italiano L2 coadiuvato da un mediatore linguistico/culturale esperto.

Formazione e orientamento sui diritti (sportello legale una volta al mese). In particolare, grazie al lavoro in loco di esperti selezionati dai partner del progetto, verranno svolte le seguenti attività:

Sportello legale al Tempio (3 ore 1 domenica al mese)

Referral allo sportello legale di A Buon Diritto Onlus per le prese in carico Attività di back office relative all’attività di sportello legale Incontri con la comunità sul tema dei diritti e della cittadinanza

Sportello di orientamento e informazioni sui servizi a cui si ha diritto e come farne richiesta: iscrizioni asilo nido e materne; buoni libro; prenotazioni online PA; appuntamenti in Municipio; iscrizione e accesso ai servizi dell’Agenzia delle entrate, dell’INPS, delle poste; iniziative di sostegno al reddito; Carta acquisti; assegno e premio di natalità; agevolazioni abbonamenti ATAC; bonus sulle tariffe AMA, consumo Elettrico e GAS; fondo morosità incolpevole; contributo municipale per il sostegno al canone di affitto; possibilità di tirocini, formazione, inserimento lavorativo; bandi; imprenditoria femminile; soggiorni estivi anziani; agevolazioni ed esenzioni; affitti e morosità incolpevole; assistenza domiciliare

Sensibilizzazione e formazione di un gruppo di giovani potenziali leader di comunità da impiegare nel

progetto come facilitatori . Questi giovani verranno formati per fungere da ponte e da mentori nei confronti dei propri concittadini, diffondendo informazioni e pratiche riguardanti rivendicazione di diritti, servizi della pubblica amministrazione, orientamento sanitario, cittadinanza digitale, relazioni con altre comunità, servizi e organizzazioni favorendo così a cascata l’integrazione di un numero sempre maggiore di persone. I seminari in cui verranno coinvolti saranno propedeutici alla costruzione del percorso di formazione che verrà svolto presso i templi la domenica e serviranno inoltre a preparare il materiale per le guide in podcast realizzati nelle principali lingue parlate dai beneficiari di progetto (indiani, punjabi) e caricati sui siti e le piattaforme utilizzate dai partner di progetto o con maggiore visibilità (ad es.: YouTube, Facebook, Instagram etc.). Lo scopo dei podcast è quello di produrre materiale divulgativo /informativo a beneficio della comunità indiana.

Lo scopo di questi seminari è quello di rilevare le principali problematiche che la comunità indiana nel Lazio deve affrontare quotidianamente e le soluzioni previste dal nostro ordinamento giuridico. Da questi spunti di riflessione si ricaveranno i temi principali per le giornate di formazione e orientamento sui diritti previste dal progetto. Il progetto Jago è sostenuto dall’ambasciata indiana in italia, la quale ha fornito sostegno, supporto anche economico attraverso la fornitura dei libri di testo utlizzati per i corsi già attivi.

 

il sito dedicato https://www.associazioneuniversarte.it/pj/