Mardin Nazad dell’Associazione socio-culturale Orientalmente.

Oggi sono qui per raccontarvi una storia… la mia storia. Per farlo ho scelto di avvalermi delle parole che utilizzò uno dei miei scrittori preferiti, David Foster Wallace ,durante la cerimonia dei diplomandi del Kenyon College 2005 in Ohio:

“Ci sono due giovani pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: – Salve, ragazzi. Com’è l’acqua? – I due pesci giovani nuotano un altro po’, poi uno guarda l’altro e fa: – Che cavolo è l’acqua?”

Cos’è l’acqua? Cos’è questa cosa, nella quale siamo immersi, che sentiamo ma non riusciamo a vedere, né tantomeno a descrivere?

A volte per capire bene una situazione dobbiamo vederla dal di fuori, prenderne le distanze, osservarla con “altri occhi”.

Perché ho scelto di raccontarvi questa storia? I miei genitori vivono qui in Italia da 38 anni, io e mia sorella Midia siamo nate e cresciute a L’aquila. Posso visualizzare i miei primi anni di vita (parliamo del periodo della scuola elementare e medie) vissuti come in una di quelle bocce di vetro nelle quali siamo soliti mettere i pesciolini rossi…

Una boccia nella quale io stessa mi sono rinchiusa, dove potevo sentirmi protetta e dove potevo crearmi quell’habitat più “simile e vicino” ai miei compagni di scuola, tenendo fuori le correnti calde di un paese troppo lontano e dal nome difficile che mi rendeva diversa dagli altri… e così mi sono creata il mio acquario perfetto, in cui tutto tendeva, e doveva tendere, ad avere il sapore d’occidente.

Crescendo, come è naturale che accada, si conoscono nuove persone.

Io ho avuto una grande fortuna: il destino, il fato o chi volete voi, ha messo sul mio percorso Valentina Manduchi.

Quando la conobbi notai fin da subito che lei aveva qualcosa in più: un acquario più grande. Si perchè lei aveva sangue italiano ma in lei scorrevano influenze diverse, viveva tra correnti calde,fredde, orizzontali e verticali…

Conosceva le mie origini molto meglio di me e questo mi ha posto di fronte ad un nuovo punto di vista: come mai una persona con cultura e origini diverse pensa che la Mia cultura d’origine sia importante e merita di essere conosciuta e io no? Perché lei ne è riuscita a farne un punto di forza quando per me, invece, è sempre stato un punto debole? Viceversa…Se io fossi nata e cresciuta in Iraq, sarei stata curiosa della cultura italiana?

Tutti questi quesiti mi hanno frastornata. Grazie a Valentina Manduchi, ho scoperto che fuori dalla mia boccia, qualunque essa sia (italiana, americana, cinese, curda etc), ci sono immense distese oceaniche,che il 71% del nostro pianeta è ricoperto d’acqua e che fino ad allora mi ero accontentata di nuotare in pochi litri poco ossigenati. Per cosa? Per paura di non essere compresa o accettata?

Allora lì,grazie a Valentina, mi resi conto di cosa significhi il vero concetto di “Acqua”.